Negli ultimi anni l’Unione Europea ha avviato una profonda trasformazione del proprio modello energetico, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, garantire l’indipendenza energetica dai paesi terzi e costruire un sistema sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale.
Al centro di questa rivoluzione vi è un’accelerazione senza precedenti delle installazioni di impianti da fonti rinnovabili, in particolare eolico e fotovoltaico, ormai riconosciute come le uniche soluzioni energetiche capaci di garantire un futuro realmente decarbonizzato.
Il motivo alla base del processo europeo di transizione energetica nasce della volontà, lucida e lungimirante, di affrancarsi dalla dipendenza dai fossili e di creare una industria continentale basata sulle fonti pulite; il tutto, ovviamente, affiancato dai benefici occupazionali e ambientali che conosciamo.
Grazie a questo processo la politica energetica europea è oggi fortemente orientata verso il Green Deal e gli obiettivi Fit for 55, che puntano a ridurre del 55% le emissioni di CO₂ entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. In questo contesto, le nuove installazioni energetiche nell’UE sono ormai dominate da tecnologie rinnovabili.
Secondo i dati dell’Agenzia europea dell’Ambiente, oltre il 90% della nuova capacità installata nel 2023 proviene da FER, con il fotovoltaico in testa, seguito da eolico terrestre e offshore. Questo risultato non è casuale: il sole e il vento sono risorse gratuite, diffuse e inesauribili.
Inoltre, impianti fotovoltaici ed eolici non emettono CO₂ né inquinanti atmosferici durante il funzionamento, rendendoli fondamentali nella lotta al cambiamento climatico e per il miglioramento della qualità dell’aria. A differenza di gas e petrolio, queste fonti non dipendono da fornitori esterni, riducendo la vulnerabilità geopolitica dell’Europa.
Anche l’Italia, a cascata, sta vivendo un rinnovato slancio verso le energie pulite. Il 2024 ha segnato un anno record per le nuove installazioni di impianti rinnovabili: oltre 6 GW di ulteriore capacità, di cui la stragrande maggioranza di fotovoltaico ed eolico. Questo boom è stato trainato anche dall’economicità raggiunta da queste tecnologie pulite, che oggi garantiscono LCOE assai più competitivi delle soluzioni basate sulle fossili.
Il fotovoltaico ha inoltre registrato una crescita capillare dovuta agli incentivi ricevuti con il 110%, che ha comportato un’esplosione di piccoli sistemi sui tetti delle abitazioni, delle aziende e degli edifici pubblici.
L’eolico, pur crescendo a ritmi meno sostenuti, sta trovando nuovo spazio grazie alle installazioni di nuova potenza a terra, che hanno ancora molto potenziale, e grazie alle attività di rinnovamento degli impianti obsoleti e all’apertura verso l’eolico offshore, che promette di sfruttare le enormi possibilità del Mediterraneo.
Le fonti rinnovabili offrono una serie di vantaggi che vanno oltre l’ambiente. Innanzitutto, non emettono CO₂, il principale gas responsabile dell’effetto serra. In secondo luogo, non producono inquinanti nocivi come ossidi di azoto, particolato o anidride solforosa, migliorando la salute pubblica. Inoltre, dal punto di vista economico, una volta installati, gli impianti fotovoltaici ed eolici producono energia a costi bassi e prevedibili, svincolati dalla volatilità dei mercati fossili. Questo è fondamentale per famiglie e imprese, che possono beneficiare di bollette più stabili e contenute. Altro elemento da valorizzare è quello della filiera delle rinnovabili che genera occupazione locale: dalla progettazione all’installazione, dalla manutenzione alla gestione, si creano migliaia di posti di lavoro non delocalizzabili. L’energia prodotta in loco significa anche maggiore indipendenza energetica: l’Italia, fortemente dipendente dalle importazioni di gas, può così ridurre i rischi geopolitici e i costi legati all’approvvigionamento.
Nonostante i progressi permangono alcune barriere da superare. In Italia, la burocrazia è ancora uno dei principali ostacoli alla diffusione rapida degli impianti. Autorizzazioni complesse, tempi lunghi e ritardi nelle lavorazioni delle pratiche rallentano lo sviluppo, in particolare dell’eolico. Tra l’altro, è invece significativo segnalare come per tale tecnologia l’accettabilità sociale sia intorno all’80% (per il fotovoltaico è forse anche meglio), ben al di sopra di quella per ogni altro tipo di soluzione energetica.
È quindi urgente semplificare i processi, cercando di avvicinare i tempi medi di autorizzazione, superiore ai cinque anni, a quelli previsti, sotto i due anni. Anche le infrastrutture devono essere potenziate e Terna sta facendo un lavoro eccezionale avendo predisposto un piano di sviluppo decennale che già garantisce che la realizzazione dei numeri di nuove FER previste dal PNIEC sia compatibile con la rete; una rete elettrica più moderna, intelligente e flessibile è infatti la base per integrare le produzioni da fonti rinnovabili, distribuite e non programmabili.
La transizione energetica in Europa è ormai irreversibile e l’Italia sta finalmente accelerando il passo. Le fonti rinnovabili, in particolare l’eolico e il fotovoltaico, rappresentano la chiave per un futuro pulito, indipendente e accessibile. Investire oggi in queste tecnologie significa garantire domani un’energia sicura, equa, economica e sostenibile per tutti. Il tempo delle scelte è adesso.