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2013 Anno nero per l’eolico e per le rinnovabili e lo spalmaincentivi del “Destinazione Italia” renderà il 2014 ancora peggiore per le FER

Rapporto annuale Bloomberg New Energy Finance: FER, gli investimenti in Italia crollano del 73%

Il 2013 è stato un anno nero per gli investimenti globali nelle fonti rinnovabili e nelle tecnologie energetiche intelligenti, scesi del 12% rispetto all’anno precedente, a 254 miliardi di dollari.

Emerge dal rapporto annuale di Bloomberg New Energy Finance (Bnef), che rileva per l’Italia il peggior risultato a livello mondiale: 4,1 miliardi di dollari, il 73% in meno rispetto ai 15,2 miliardi del 2012.

L’ANEV aveva già denunciato la grave situazione.

L’industria del vento negli ultimi 2 anni ha perso tra i 3 e i 4 mila posti lavoro e ciò a causa delle novità introdotte dalle aste e delle norme retroattive di taglio degli incentivi.

Il sistema delle aste ha dimostrato tutto il suo fallimento con un crollo del 60% delle nuove installazioni. Solo 400 i MW aggiudicati nel 2013, contro i 1200 MW installati nell’anno precedente.

Si tratta di un crollo che si è inserito in una situazione di cui stanno soffrendo già gli impianti esistenti a causa di norme retroattive come ad esempio il taglio del 22% degli incentivi e la Robin Tax. 

Questi dati collimano con quanto espresso nel rapporto Bnef, secondo cui calo degli investimenti globali (ancor più impressionante se confrontato con i 317,9 miliardi di $ del 2011) deriva da due fattori principali: la forte riduzione del costo degli impianti fotovoltaici e l’impatto sulla fiducia degli investitori dei mutamenti delle politiche per le FER in Europa e Stati Uniti.

A livello mondiale, gli investimenti sono scesi sia in Cina (-3,8% a 61,3 m.di $) che negli Usa (-8,4% a 48,4 m.di $), ma è l’Europa ad aver scontato il calo più drastico: -41% a 57,8 m.di $.

Il risultato è stato influenzato negativamente dai crolli di Italia, Germania (-46,1% a 14,1 m.di $, il livello più basso dal 2006), Spagna (-64,5% a 1,1 m.di $) e Francia (-33,8% a 4,1 m.di $), mentre il Regno Unito ha limitato le perdite con un -8,4% a 13,1 m.di $. Male anche Australia (-3,6% a 5,4 m.di $), Sud Africa (-14% a 4,9 m.di $) e America Latina, dove la crescita degli investimenti in Cile, Messico e Uruguay (tutti al di sopra di 1 m.do $) è stata annullata da una contrazione del 52,1% del Brasile (che non è andato oltre i 3,4 m.di $). 

Segni positivi si sono registrati soltanto in Giappone (+55% a 35,4 m.di $), Canada (+31,6% a 7,5 m.di $) e India (+2,6% a 7,8 m.di $).

A livello nazionale, tale grave situazione era stata annunciata dall’ANEV, che a fronte della crisi attuale delle aziende, dei licenziamenti e della chiusura delle fabbriche, prevede uno scenario futuro ancora più nefasto per un settore che andrebbe incoraggiato, ma che continua a subire i colpi di provvedimenti ingiusti, come il “Destinazione Italia”, che invece di favorire la crescita del settore, lo affosserà ulteriormente se non verrà corretta la previsione che vieta gli interventi sugli impianti degli operatori che non accetteranno di ridursi ulteriormente gli incentivi.