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IL GOVERNO CONTE ALLA PROVA DEI FATTI

 

Finalmente l’Italia ha un quadro istituzionale definito e una squadra di Governo operativa, circostanza che consentirà di capire quale sarà il percorso politico del nostro Paese nei vari settori industriali per i prossimi anni. Gli oltre 80 giorni di instabilità e stallo, dopo le elezioni di marzo, rischiavano infatti di creare una situazione estremamente fragile per gli investitori e per gli operatori dei vari comparti produttivi nazionali.

I programmi elettorali in tema di energia e ambiente, tuttavia, non possono essere più considerati riferimento per il Governo appena varato, in quanto la compagine parlamentare che lo sosterrà non è organica a uno dei partiti o una delle coalizioni che si erano presentati alle elezioni politiche. Per questo motivo bisognerà rifarsi, nella valutazione di quelli che saranno gli obiettivi dell’Esecutivo guidato da Conte, a quello che Movimento 5 Stelle e Lega hanno concordato nel contratto di Governo sottoscritto e che è alla base della fiducia richiesta ai due rami del Parlamento.

Per quanto riguarda il settore richiamato, rassicura notare che nel contratto di Governo è chiaro l’intento dell’Esecutivo di dare un impulso fortissimo nei settori energetico ambientali, con particolare enfasi allo sviluppo delle soluzioni efficienti anche nel campo della mobilità. Le critiche dei due partiti che sostengono il governo alla Strategia energetica nazionale del precedente Esecutivo Gentiloni erano tutte mirate a sottolinearne la mancanza di coraggio in termini di passaggio a un’economia de carbonizzata. E questo potrebbe e dovrebbe trasformarsi in un ulteriore aumento degli obiettivi al 2030 e al 2050 nei settori delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica.

Non sarà facile tuttavia da parte del vice Premier Luigi Di Maio mettere con rapidità testa al settore energetico per una rivisitazione degli obiettivi. Come noto, infatti, è stato deciso l’accorpamento nel suo dicastero anche del Ministero del Lavoro e sarà quindi lecito attendersi che Di Maio dia alla riforma della Legge Fornero, una delle battaglie MoVimento 5 Stelle, priorità nell’azione di Governo.

È da prevedere tuttavia un impegno deciso anche in Europa da parte del Governo Conte in senso positivo rispetto a una richiesta di ulteriore aumento delle percentuali d’obbligo di produzione da fonti rinnovabili in discussione in questi mesi. Tali azioni dovranno comunque prima prevedere la rapida emanazione dei provvedimenti attuativi che, lo ricordiamo, il Paese attende dal 2016 con un ritardo inaccettabile che sta allontanando gli investitori e gli operatori nel settore delle rinnovabili dal nostro mercato. Oggi lo sconquasso derivante dall’esclusione dei due principali partiti politici dalla compagine governativa potrebbe trasformarsi in opportunità per il settore delle rinnovabili che grazie a un nuovo impulso, svincolato dai vecchi modi di ragionare che hanno sempre privilegiato la tutela degli interessi acquisiti rispetto allo sviluppo delle nuove tecnologie, potrebbe creare ulteriore sviluppo industriale nel nostro Paese sulla base dello sviluppo di nuove tecnologie rinnovabili, dell’efficienza energetica e della mobilità sostenibile.

Il punto di partenza per l’industria italiana è già molto interessante, ricordiamo che l’eolico ha un’industria stabile nel nostro Paese che già oggi dà lavoro ad oltre 25.000 addetti, che potrebbero più che raddoppiare entro il 2030. Molto interessante anche quello che l’industria automotive potrebbe dare alla transizione verso una mobilità elettrica di qualità. Purtroppo i tempi sono stretti e le cose da fare molte, è quindi necessario che questo Governo si rimbocchi le maniche e proceda velocemente a definire obiettivi e percorsi chiari, per dare agli operatori elementi funzionali per operare nell’interesse del Paese. Occorre adoperarsi affinché si raggiungano target ambientali indispensabili a sviluppare l’industria ma anche a tutelare l’ambiente, per far sì che la riduzione delle emissioni possa consentire di non superare l’innalzamento della temperatura globale sopra il grado e mezzo che tutti gli scienziati indicano come punto di non ritorno. Dobbiamo quindi augurare buon lavoro al nuovo Governo e ribadire con forza a Luigi Di Maio come le tematiche relative alle energie rinnovabili, all’efficienza energetica e alla mobilità sostenibile dovranno avere una priorità nell’azione di Governo poiché in grado di portare occupazione, sviluppo industriale, tutela ambientale e innovazione tecnologica, aspetti necessari a rilanciare il nostro Paese e a salvaguardare il futuro dei nostri figli.