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Il Caso del Parco eolico di Gravina in Puglia

Se si vuole realizzare il pieno profitto di un parco eolico è necessario anticipare quanto più possibile la data di messa in esercizio, soprattutto da quando sono state introdotte le ultime disposizioni legislative in materia . Il cronoprogramma quindi, in quanto documento che rappresenta l’andamento nel tempo degli importi dei lavori da eseguire, oltre ad essere un documento necessario identifica il momento in cui chi investe inizia ad avere il suo ritorno economico.

Per la realizzazione di una Centrale Eolica è necessaria l’autorizzazione unica regionale, ma quest’ultima è comunque legata ad autorizzazioni cosiddette di secondo livello, che vengono acquisite anche dopo l’inizio dei lavori. Pertanto i cronoprogrammi sono influenzati da possibili ritardi nelle acquisizioni di quest’ultime , che sono condizionate dalle lungaggini burocratiche tipiche del nostro paese o da imprevisti cambiamenti normativi. Alla luce di quanto sopra evidenziato, per un Auto produttore diventa essenziale avere un main contractor capace di affrontare le variazioni del cronoprogramma con iniziative tese a rafforzare adeguatamente la presenza di mezzi e personale necessari a rispettare le scadenze.

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Per la realizzazione del Parco eolico di Gravina in Puglia e Poggiorsini (BA), Il Committente Nuova Energia Srl società del Gruppo FRIEL GREEN POWER ha affidato la realizzazione del BOP (Balance of Plant, la restante parte d’impianto. In questa formula sono racchiuse tutte le attività necessarie alla costruzione del parco ad eccezione di quelle relative alla fornitura, al trasporto e al montaggio degli Aerogeneratori) alla CEDELT SpA costituitasi in ATI con PLC System. Per la realizzazione del Parco costituito da n° 24 Aerogeneratori da 3 MW, è stato necessario mettere in opera 29.000 m di cavi elettrici in Media Tensione, costruire Km 12 di strade, 24 Fondazioni e altrettante piazzole di montaggio , compreso una Sottostazione Elettrica , composta da un area destinata all’utente e da un’altra destinata ad Enel Distribuzione. L’attività più critica dal punto di vista della tempistica ancora una volta è stata quella di realizzazione delle fondazioni per Aerogeneratori. È stato infatti necessario realizzare i ventiquattro plinti in soli due mesi una attività, questa, che prevedeva anche la trivellazione di pali di fondazione. Una complessità rafforzata dalla necessità di mantenere invariati gli standard qualitativi nella costruzione e le regole di sicurezza sul lavoro.

Abbiamo intervistato Alberto Gatta, Direttore Tecnico di CEDELT SpA, per capire come è stato possibile riuscire in questa impresa e cosa ha comportato.

Come è iniziata questa avventura?

Come capitato con il gruppo IVPC , per il quale abbiamo realizzato tutti gli impianti da loro costruiti, anche il gruppo FRIEL Green Power , dopo la realizzazione dei Parchi Eolici di Ururi (CB) , Anzi (PZ) ,Guardia P. (PZ) e Gorgoglione (MT) , ha fortemente  voluto come contractor per la realizzazione delle infrastrutture, la Cedelt, anche per la realizzazione del Parco Eolico di Gravina in P. e Poggiorsini. Per quest’ultimo parco la Cedelt ,  ha scelto di collaborare con PLC System , per rafforzare la partnership che li ha visti protagonisti per molte altre iniziative. Ad oggi, Cedelt, grazie alle prestazioni espresse in precedenti Impianti si garantisce la fidelizzazione della maggior parte degli Auto produttori Eolici.

Quali sono i fattori che hanno determinato la necessità di ridurre i tempi di realizzazione delle fondazioni in due mesi?

Come spesso succede le lungaggini burocratiche nel ricevere le autorizzazioni di secondo livello ed i nulla osta necessari, come per esempio il benestare del Genio Civile di competenza al Progetto esecutivo delle opere strutturali, hanno accorciato i tempi di lavorazione per permettere la conclusione del lavoro nei tempi stabiliti. In questi casi preferiamo sempre fare tutti gli sforzi necessari al rispetto del cronoprogramma per riuscire comunque a raggiungere l’obiettivo prefissato

Come risponde la CEDELT a questi imprevisti?

La politica di CEDELT prevede di fidelizzare i dipendenti oltre che i clienti. Alcune persone sono con noi sin dall’anno di Costituzione della Società e  questo ci assicura esperienza nello svolgimento del lavoro, formazione alle nuove leve e affidabilità nel cantiere. Il personale specializzato è supportato da un nutrito parco automezzi e attrezzature di proprietà, costantemente manutenuto e aggiornato. Non di meno le politiche di qualità e le certificazioni, in questo senso, rappresentano un vantaggio competitivo perché assicurano ed al tempo stesso semplificano il processo produttivo. Cedelt è da anni certificata da Enel e da Terna ed adotta un sistema di qualità specifico per le attività svolte. Per questo siamo in grado di ovviare alla carenza di tempo con l’aumento delle risorse umane impiegate in cantiere e dei mezzi a disposizione. Ovviamente nel rispettare i tempi bisogna sempre tenere sotto controllo gli standard qualitativi e la sicurezza nel cantiere. A questo aspetto in particolare dedichiamo molta attenzione con controllo costanti effettuati da personale interno e qualificato. Queste politiche sono utilizzate anche quando intervengo dei subappaltatori.

Come incide sui costi questo tipo di intervento?

È ovvio per noi rappresenta uno sforzo economico che incide direttamente sulla redditività del lavoro. Ma la soddisfazione del cliente, la sua fidelizzazione giustificano questo tipo di investimento.

Certo, in corso d’opera dovete accollarvi una maggior costo per lo svolgimento del lavoro preventivato in precedenza: ma questi costi non vengono inseriti preventivamente a budget?

È ovvio che non tutti nella redazione di un preventivo prevedono di dover rispettare i tempi di realizzazione anche in presenza di imprevisti no imputabili direttamente a loro. Questo elemento però, dobbiamo dire con rammarico, molto spesso fa la differenza nei preventivi che facciamo. Purtroppo non tutti hanno l’esperienza per prevedere le variazioni in corso d’opera necessarie. Spesso risultando anche più competitivi, apparentemente. Salvo poi dover fermare i lavori, effettuare appunto anche variazioni progettuali e spesso dover rinunciare al proseguo. Ci è capitato spesso di dover intervenire in cantieri bloccati di committenti che hanno assegnato il lavoro solo sulla base del prezzo più basso.

Quindi, per concludere, cosa si sente di consigliare a chi affidare la realizzazione di un parco?

Prima di tutto di prevedere un main contractor capace di esprimere i mezzi e il personale necessari allo svolgimento del lavoro.  Di considerare le risorse messe a disposizione dal main contractor come un fattore che incide direttamente sul costo complessivo del lavoro e di valutare correttamente l’incidenza di spesa leggermente maggiore in fase di preventivo rispetto ai costi che comporta il blocco del cantiere e le successive variazioni in corso d’opera. E in ultimo, ma no certo per importanza, quando possibile affidarsi a main contractor che possano supportare con la loro esperienza anche la fase di progettazione e stesura del cronoprogramma, perché molto spesso i problemi nascono li.